«È morto Filippo Bartuli, memoria storica di Mileto. L’insigne ricercatore è deceduto all’età di 94 anni a Ostia, dove viveva da tempo con la famiglia. Con il suo acume, puntiglio, ingegno e fiuto è riuscito a scovare documenti inediti che hanno permesso di aprire squarci di luce su secoli di storia civile dell’antica capitale normanna». Così l’11 giugno u. s. avvisava su “Il Vibonese” Giuseppe Currà. In effetti, il noto cittadino melitese, che ha vissuto parecchio fuori, non ha mancato di ritornare spesso nella cittadina avìta e di dedicarsi con competenza ai trascorsi storici in relazione.
Il mio iniziale approccio con lo studioso rimonta all’inverno del 1978. Così mi scriveva in data 14 febbraio facendomi presenti i luoghi da lui frequentati, Lido di Ostia di norma, Mileto nei mesi estivi:
«Gent.mo Professore,
è tanto tempo che rimando a scriverLe, temendo d’importunarla. Sono di Mileto e insegno a Lido di Ostia da parecchi anni. D’estate torno nella nostra Calabria e mi diletto di modeste ricerche di cronistoria locale su Mileto.
Ho letto i suoi articoli su “Studi Meridionali” ed il risultato delle sue ricerche negli archivi parrocchiali di Seminara e Palmi. Mi congratulo e La ringrazio come calabrese.
Le sarei tanto grato se volesse prendere nota, nel corso delle Sue ricerche, di ogni nominativo che dovesse capitarLe, riguardante membri della mia Famiglia, il cui cognome è Bartuli. Nella Sua zona devono essere vissuti anteriormente al 1800. Dal 1700 vissero a Nicotera, per cui Le sarei grato se volesse mandarmi, con le spese, il Suo saggio “Nicotera nei libri parrocchiali” o le fotocopie di questo Suo studio.
La pregherei ancora di dirmi se nei Suoi appunti sui libri parrocchiali, presi in esame anche nel passato, vi siano nominativi di Bartuli.
Spero tanto possa darmi un cenno di riscontro, anche a distanza di tempo, e di voler scusare il disturbo che Le arreco con questa mia “mania” di ricerca genealogica. Naturalmente sarò felice di esserLe utile per quel poco che posso.
La ringrazio tanto e La prego di gradire cordialità e saluti
Filippo Bartuli»
A mia immediata risposta così replicava su cartolina illustrata il 15 marzo susseguente:
«grazie infinite della Sua cortese lettera, e del Suo lavoro su Nicotera. Non so quando pubblicherò un mio lavoro sugli archivi parrocchiali di Mileto e su un manoscritto del 1740 sulla storia della mia Città. Mi ricorderò di Lei. Pepè Occhiato e Luigi Polistena sono miei ottimi e cari amici. Son contento che per ora Lei abbia preso nota del mio cognome e che se ne avrà occasione mi riferirà. Mi farà cosa assai gradita e di cui Le sarò grato.
Ricambio cordialità e saluti
Filippo Bartuli»
Non ho mai avuto opportunità di rintracciare Bartuli di sorta nelle documentazioni perlustrate, soprattutto perché io cercavo altro, ma in successione, nei frangenti di alcuni convegni tra Nicotera e Mileto stessa mi sono incontrato proprio con lo studioso e da lui ho avuto qualche distinta pubblicazione. A Mileto peraltro Giuseppe Occhiato con dedica personale mi ha offerto il 28 dicembre 1984 l’opera di cui era coautore: “Una “Memoria” inedita di Ignazio Piperni sull’antica città di Mileto (1744)” appena stampato a cura dell’Amministrazione Comunale di Mileto. Appresso, nel 2002 ho ricevuto ulteriore ben quotata e documentata fatica. Ecco quanto ho proposto a riguardo su “Studi Meridionali”: «Un’interessante trattazione con un tema piuttosto inedito è quella offerta da Filippo Bartuli, Le incursioni aeree anglo americane del 1943 su 60 città e località calabresi (Mapograf, Vibo Val. 2002, pp. 121), che risulta avallata da documentazione tratta dagli archivi dei Comuni e del Ministero dell’Aeronautica nonchè da atti provenienti da USA e Gran Bretagna. In risalto sono particolarmente i bombardamenti che hanno cancellato l’aeroporto militare di Vibo e quelli di Mileto, dove si sono lamentati 39 morti civili oltre ai numerosi militari e di Reggio vera “Città Martire” ed il sadismo cui si abbandonavano i bombardieri contro le inermi popolazioni. Il volume, arricchito di illustrazioni coeve e riproduzioni visive di documenti, si chiude con una breve e scarna bibliografìa, d’altronde quella che a tutt’oggi è stata prodotta sul tema». L’ultimo impegno è apparso nel decorso 2021. È “Spigolature sulla Storia civile di Mileto”.
Il ricercatore miletese ha collaborato con interessanti articoli, sempre di tipo storico, anche con esemplari riviste che si pubblicavano in Calabria. Tra ’95 e ’97 ha inviato qualificati pezzi a “Il Normanno ‘85”: Francesi, borbonici e briganti a Mileto (1085-1815), L’Università di Mileto e i suoi casali. I sindaci, Il più antico documento sulle origini di Mileto, Tolomeo Piperno di Mileto Capitano al servizio di Cosimo I Medici. La rivista “Incontri Mediterranei” ha invece ospitato nel 2009 un suo contributo allestito in collaborazione con Lina Marzotti: Il tabulario del regio notaio Francesco Antonio Ferraro di Mileto. Bartuli è presente anche in due miscellanee: Mileto-Miscellanea di studi in occasione del quarantennale dell’istituzione della scuola media (Edizione de “Il Normanno 85”, anno sc. 1990-19991) e Mileto nel contesto storico-culturale dell’Italia Meridionale (Pro Loco 1999), Nella prima ha trovato posto “Il militese (sic!) Nicola Maria Comerci illuminato promotore di cultura nel regno delle Due Sicilie”, nell’altra “Mileto nei secoli XVII e XVIII attraverso i registri parrocchiali e notarili”.