Il 29 aprile 2019 ha chiuso i suoi giorni in un ospedale di Catanzaro il Prof. Natale Pagano, nato a Nicotera il 4 aprile 1936, infaticabile curatore dei beni artistici e documentari dell’ex-diocesi accorpata in tempi recenti a quella di Mileto. Nonostante la soppressione dell’ex capoluogo, egli si è tenacemente impegnato a tenerne deste strutture e memorie. Il costante impegno lo ha portato alla costituzione di un museo di arte sacra ubicato nell’ex-Episcopio, dove ha raccolto pazientemente di tutto e di cui è stato responsabile fino al termine della vita. Ha iniziato molto per tempo e ha completato la sua creatura nel lontano 1975. Delle opere che vi si conservano è viva testimonianza in una splendida pubblicazione a colori in tre tomi stampata a Vibo Valentia dalla Mapograf per le edizioni Monteleone e col sostegno dell’Amministrazione Provinciale nell’anno 2004. Detti sono così distinti: 1° Il museo diocesano di arte sacra, 2° La pinacoteca vescovile di Nicotera, 3° Gli argenti italiani in un museo di Calabria. Innamorato della propria città aveva pubblicato altri interessanti lavori come “Nicotera storia archeologìa immagini” (in collaborazione con M. Rascaglia nel 1984, ed. litosud San Calogero)e “Dal mare di Nicotera e Tropea a Mileto, terra dei normanni” nel 1987 (ed. ts.).
Oltre alle fatiche in volume Pagano ha collaborato con le riviste di carattere meridionale in voga, come Studi Meridionali, Historica, Calabria Letteraria e Calabria Sconosciuta”. Ma se a quest’ultima ha inviato tra 1979 e 2000 svariati articoli riguardanti Nicotera, i frati minimi, la venuta di Garibaldi, la lavorazione della pietra granitica e Antonello Gagini in Calabria, con le altre ha officiato scarsa partecipazione. A Historica ha riservato tra 1979 e 1982 dei pezzi relativi alle clarisse e ai celestini quindi “Documenti per la storia di Reggio Calabria”, con Studi Meridionali si è reso vivo soltanto per l’annata 1969 inviando “Nota intorno alla diocesi di Nicotera nel X secolo”. Nel numero 1 del 1980, con somma meraviglia, ho notato che la paternità del mio “Nicotera nei libri parrocchiali” gli era stata attribuita erroneamente. Sicuramente, il direttore Saletta si sarà confuso in quanto di Nicotera era il Pagano mentre io appartenevo a tutt’altra latitudine. A riscontro una mia chiosa con la relativa smentita sarà pubblicata sul successivo n. 4. Al solerte Nicoterese va messa in carico l’organizzazione di alcune manifestazioni culturali di rilievo, che, con la presenza d’illustri personalità, si sono svolte soprattutto nel castello dei Murmura, dov’era allogato anche un museo della civiltà antica ideato e condotto dall’amico Achille Solano, del pari attivo studioso e ricercatore.
L’amicizia con Natale Pagano si data agli anni 1969-70 ed è stata occasionale. Finito alla marina di Nicotera un’estate onde sopperire all’assenza di un parente, che suo malgrado aveva dovuto rinunciare a un appartamento prenotato per un mese, non sapendo come trascorrere le ore libere dagli sciacqui in mare ed altro, ho deciso d’inerpicarmi, si fa per dire dato che mi spostavo in macchina, verso la costruzione antica. Vi andavo anzitutto a salutare l’avv. Annibale Brancia, di recente conosciuto tramite il canonico Pignataro, ma, avendo già esperito notevole esperienza con le ricerche sui libri parrocchiali di vari paesi, pure con lo scopo di tuffarmi in quelli di Nicotera. Detto fatto. Ho subito incontrato Pagano, a me noto per l’articolo su Studi Meridionali, che si trovava in chiesa ad ascoltare la Messa vespertina e lo stesso mi ha presentato al prof. Solano. Avvicinato contemporaneamente il parroco, ho avuto da questi il permesso di consultare regolarmente i volumi degli atti che tratteneva a casa. D’allora gli incontri si sono ripetuti spesso e assieme abbiamo partecipato a convegni effettuatisi in diverse zone della Calabria. A quello di Paola del 1990 su “Fede, pietà, religiosità popolare e Francesco di Paola” l’ho coinvolto facendogli officiare una comunicazione in merito alla diocesi di Nicotera. Ha letto ulteriore relazione all’incontro sulle confraternite religiose tenutosi a San Nicola da Crissa nel 1992. Un paio di volte è venuto anche a Oppido e a Oppido Vecchio.
La corrispondenza intrattenuta con Natale è stata minima. Una iniziale lettera rimonta al giugno 1974. Con essa mi ringraziava dell’invio di una mia fatica e nel contempo mi chiedeva di fargli avere ciò che si rilevava in Oppido riguardo a un suo antico compaesano che in passato vi aveva svolto il ruolo di vescovo, mons. Coppola, essendo alle prese con un “Medaglione calabrese” e la diocesi di Mileto. Il 21 ottobre esprimeva invece gratitudine per un mio libretto su Rocco De Zerbi e mi comunicava che aveva saputo alquanto dopo sui miei studi intorno a detto presule. Diversamente non me ne avrebbe chiesto, per cui restava in attesa dell’uscita di uno studio inerente. Il 14 novembre la missiva si fregiava del marchio Museo Diocesano di Arte Sacra e Archivio Vescovile. Infatti, mi ha anche informato dell’esito positivo dell’iniziativa. Trattando di un dipinto che effigiava il Coppola, aggiungeva anche di avermi spedito dei giornali nei quali erano compresi suoi medaglioni e che aveva terminato il lavoro su Mileto. Il 15 ottobre del 1975 rendeva grazie per l’opuscolo sull’ospedale di Oppido e soggiungeva che, qualora fossi disposto a leggerlo, prima di passarlo alla tipografia mi avrebbe fatto avere l’elaborato sulla diocesi miletese. L’ultimo contatto è avvenuto via Facebook, oggidì il messaggio scritto è andato a farsi friggere, il 16 1-2019 a motivo di reiterate richieste sul pittore nicoterese Domenico Russo. Allora, scherzosamente ribadendo che all’uopo gli avevo risposto ripetutamente, così mi congedavo: “Guarda che se mi ammalo per il freddo che ho preso nel locale cantinato me la prendo con Te”. Intendevo che molte pubblicazioni erano conservate in tal sito. Ho frequentato in almeno due occasioni l’archivio diocesano nicoterese e l’amico Natale mi è stato sempre largo d’informazioni facilitando al massimo il mio scavo nei faldoni che contengono gli antichi documenti.
Il prof. Natale Pagano, per il suo particolare impegno a pro della storia religiosa calabrese, è stato giustamente accolto in qualità di socio benemerito dalla Deputazione di Storia Patria per la Calabria. In un servizio commemorativo di Francesco Vardè su “Comunità in cammino-Periodico d’informazione della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea” apparso all’indomani della sua dipartita sono enumerati le molteplici benemerenze e i dovuti riconoscimenti. Giovanni Paolo II lo ha insignito del titolo di Commendatore di San Silvestro Papa, quindi è stato nominato Ispettore Onorario per i Beni Culturali della Calabria e Ispettore Onorario della Soprintendenza Archivistica. Ha operato a lungo come consigliere dell’Istituto sostentamento clero e ha esercitato le funzioni di Direttore dell’Ufficio Tecnico dei Beni Culturali della Diocesi. A testimoniare la sua varia attività stanno le tante strutture edilizie ristrutturate o avviate. L’intestazione di Vardè dice tutto: Uomo di cultura, fedele alla Chiesa.